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La Sardegna a piedi

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La Sardegna a piedi

La bellezza di quest’isola dal clima mediterraneo, sempre mite e gradevole, consiste nel fatto che coloro che vorrebbero percorrere alcuni suoi itinerari a piedi, potranno farlo durante tutto l’anno.

I mesi realmente freddi si riducono a due o tre e se non amate il clima rigido, tutti gli altri si presteranno meravigliosamente alle camminate lungo sentieri emozionanti e durante le quali, il cambiamento delle stagioni offrirà gradevoli spettacoli della natura, danze di colori e profumi varie ed emozionanti.

Potrete ammirare spiagge e mari che cambiano scenario in base al periodo, perdervi in paesaggi collinari coperti di papaveri in primavera, sentire l’odore del muschio d’inverno e ammirare una vegetazione che esiste solo in quest’isola.


Perché camminare in Sardegna


Coloro che scelgono la Sardegna come percorso da fare a piedi, ha molti motivi validi per avventurarsi. Farlo durante una stagione mite, permetterà di abbandonare lo zaino e di rinfrescarsi nelle acque del mare cristallino, per rifocillarsi dalla fatica. É possibile ammirare le tante torri di avvistamento anticamente costruite dai sardi per difendere la loro terra dai continui attacchi, soprattutto saraceni e provenienti da ogni dove.

La Sardegna è una terra molto antica, che racconta preistoria e storia e una sua peculiarità è quella di essere un territorio assestato, dove non si presentano terremoti.

Camminare a piedi in Sardegna comporta la possibilità di contemplare delle specie vegetali uniche, ne esistono circa 2000 ed è una cosa eccezionale, per comprenderlo basta pensare che un Paese come vasto come la Svezia ne contiene circa 1800. Chi cammina qui, lo fa lungo percorsi irti, aspri, selvaggi, dove è possibile incontrare animali come cervi, cinghiali e i cavallini nei pressi della Giara di Gesturi. Si tratta di specie presenti unicamente in quest’isola, che hanno preservato le loro peculiarità grazie all’isolamento geografico.


Esistono alcuni percorsi principali da fare a piedi in Sardegna davvero belli, vediamo insieme quelli più noti.


Dalla Caserma Umberto Noci fino a Arcu de sa Spina


Partendo dalla zona a sud della Sardegna, il primo sentiero è quello che parte dalla Caserma Umberto Noci fino ad Arcu de sa Spina ed è un percorso abbastanza semplice, che richiede circa due ore di camminate. Chi non teme la camminata, potrà andare avanti per ulteriori 15 minuti in discesa e cogliere l’occasione per visitare il giardino botanico di Maidopis. Partendo dalla Caserma e andando verso Monte Cresia vi è un tratto parallelo alla carreggiata, lungo il quale non si passa mai sull’asfalto. Continuando lungo la salita ci si inoltra in un bosco in direzione Sedda de sa Scova. Da questo tratto in poi la strada diventa tortuosa, si passa attraverso zone boschive e ci si inoltra nella macchia mediterranea, la quale in primavera fiorisce e profuma deliziosamente grazie alla presenza di ciclamini e cisto. Andando avanti si passa nella località di Mitza su Accili e imboccando una strada campestre conduce sino a Arcu de sa Spina, fino al giardino di Maidopis. Non si è molto lontani dal recinto dei cervi. Una volta arrivati fino a qui, sappiate che esistono dei punti panoramici come le cime del Monte Settefratelli, strapiombi che ammirano il mare e Castiadas, Arcu su Curadori e Arcu si Crabiolu, il quale conduce al Sentiero Italia. Non ci sono particolari difficoltà di percorrenza, tuttavia si consiglia di prestare maggiore attenzione in caso di nebbia, poiché i riferimenti vengono del tutto celati.


Monte Nieddu – Is Allineddus


Questo sentiero sardo da fare a piedi, si trova nel Sulcis e collega il punto di partenza, ovvero la foresta di Medau Monte Nieddu alla località di Is Allineddus, che tra l’altro è un punto di passaggio per molti altri itinerari di questa zona.


Per iniziare questa avventura, occorre partire dalla pista forestale, cambiando percorso in prossimità del tornante maggiore, per raggiungere le strutture note come Porcili Mannu, a 410 m.l.m. le quali nacquero come porcili e furono poi ristrutturate. Da qui si attraversa una zona boschiva dove sono presenti bellissimi esemplari di cinghiali e si percorre una salita che conduce fino a S’Arcu de S’Arena, a 633 m.l.m., dove l’aria diventa più frizzante; si può scegliere se proseguire la salita scoscesa, verso ovest o se uscire dal bosco all’altezza di Punta Matta Sola ed è a questo punto che si sfiorano i mille metri di altezza. L’aria fresca e il panorama vi faranno rinascere, potrete arrivare sino a Monte Maxia, a 1017 metri per poi rientrare nella zona densa di piante di corbezzolo, tipico della Sardegna e proseguire lungo la strada campestre in discesa, per visitare l’area di Murdegu de Maxias. Attraverso un’altra stradina grezza in salita, potrete giungere sino alla località Is Alineddus, la vostra meta.


Sentieri Dalla Vedetta di Pranedda Ollastru fino al Nuraghe Adoni e Villanovatulo-Seulo


IIl primo sentiero è tra i più amati dagli escursionisti italiani e stranieri, perché il paesaggio è mozzafiato e i profumi unici.

Si può partire dalla Vedetta Pranedda Ollastru, che si trova nella località di Sa Minda de is Orrus nel grazioso paesino di Villanovatulo, ricco di murales, e dalla quale è possibile ammirare la vasta valle del Flumendosa ed il paesaggio del Sarcidano. Si tratta di un cammino a piedi di media lunghezza, che vi farà arrivare fino al Nuraghe Adoni, dal quale è invece possibile ammirare il paesaggio sottostante l’area del Sarcidano.


Il secondo sentiero parte sempre dalla Vedetta di Pranedda Ollastru e passa attraverso un itinerario che si apre su vaste zone un tempo molto frequentate dai pastori; attraversandole, troverete ancora tracce di vecchi ovili, zone di recinzione per animali e antiche case di pastori, ormai cadute in disuso. Se vorrete camminare a piedi lungo la vera Sardegna, quella dai profumi di mirto e corbezzolo, questo è il percorso giusto per voi. Vicino al punto di partenza, sgorga la nota antica sorgente di Narboni de Vera e da qui vedrete anche i resti di una chiesetta campestre, probabilmente risalente al Medioevo e se sarete fortunati, potrete capitare durante uno dei riti che la vedono ancora in uso.

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